I 2 BLOCCHI

Nel XX secolo il mondo ha vissuto tre guerre mondiali: la prima dal 1914 al 1918, la seconda dal 1939 al 1945 e infine la terza, la cosiddetta guerra fredda, che portò alla costituzione di un mondo bipolare, diviso tra USA e URSS, finita con la crisi dell’URSS, cioè con il disfacimento di una delle due superpotenze.
L’espressione guerra fredda fu coniata dal giornalista americano Walter Lippman e vuole caratterizzare una contrapposizione ideologica e uno scontro -ora molto duro ora più attenuato- sul piano politico. Sul piano militare essa diede luogo a una corsa ad armamenti sempre più micidiali e allequilibrio del terrore. Non si arrivò a uno scontro diretto tra le due superpotenze ma più volte il mondo fu sull’orlo di un terzo conflitto, una guerra nucleare. Non mancarono le guerre locali e interventi delle superpotenze per bloccare, soprattutto nei paesi del Sud del mondo, i movimenti antimperialisti .La contrapposizione tra i due blocchi ebbe anche la conseguenza di radicalizzare le contrapposizioni interne ai vari paesi e creò un clima psicologico di diffidenza e di paura.


Berlino divisa in settori
Churchill  Roosevelt e Stalin a Yalta
Già nel corso della seconda guerra mondiale Roosevelt (Stati Uniti), Stalin (URSS) e Churchill (Gran Bretagna) si erano incontrati per accordarsi sulla sistemazione politico-territoriale dell’Europa dopo la sconfitta di Hitler. La prima conferenza si tenne a Teheran (Iran) tra la fine di novembre e il principio di dicembre del 1943, la seconda a Jalta (Crimea) all’inizio di febbraio del 1945 quando l’armata rossa passata all’offensiva stava occupando parte della Germania. In questa occasione furono poste anche le basi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu). La terza conferenza si tenne a Posdam (vicino a Berlino) nella seconda metà di luglio dello stesso anno dopo la sconfitta di Hitler. A questo ultimo incontro parteciparono Truman, eletto presidente degli USA dopo la morte di Roosevelt, Attlee nuovo leader inglese dopo la sconfitta elettorale di Churchill e Stalin. Venuto meno il nemico comune, emersero contrasti e diffidenze reciproche tra gli Alleati che portarono alla spartizione del mondo in blocchi contrapposti. Nella Conferenza di Parigi (1946-47) per i trattati di pace si manifestarono contrasti tra Washington e Mosca intorno al destino della Germania. La questione tedesca, la crisi greca, la nascita delle democrazie popolari nell’Europa orientale consolidarono la contrapposizione tra Paesi occidentali e URSS. Nel 1949 nacquero le due Germanie e in Cina fu proclamata la Repubblica Popolare Cinese, che entrò nel campo marxista, e si contrappose alla Cina nazionalista (Taiwan) schierata con l’Occidente. Questo ultimo fatto individuò nell’Asia un ulteriore terreno di scontro tra le grandi potenze accanto allo scacchiere europeo; in Asia il tentativo delle due superpotenze era quello di guadagnare alla loro causa e di sottrarre all’avversario i paesi avviati alla decolonizzazione.
Eisenhower e Kruscev
Il mondo si trovava diviso in due blocchi contrapposti, caratterizzati da differenti modelli economici, da differenti organizzazioni sociali e istituzioni politiche. Schematicamente: da una parte (USA e alleati) l’economia capitalistica, il mercato, le libertà individuali e il pluripartitismo, dall’altra (URSS e alleati) l’economia pianificata, i diritti sociali, il partito unico. USA e URSS erano superpotenze sul piano economico e su quello militare, impegnate in una gara che ben presto si estese alle ricerche in campo aereospaziale. Nel 1957 fu lanciato, da parte della Russia, il primo satellite mentre il primo uomo mandato sulla Luna fu un americano nel 1969.
Strumenti dell’egemonia economica degli USA furono gli accordi di Bretton Woods (1944) che stabilirono il Gold dollar standard, cioè decisero la convertibilità in oro del dollaro e ne fecero la moneta di riferimento sulla quale commisurare il valore delle monete nazionali e il lancio del Piano Marshall, un programma di aiuti per la ricostruzione economica in Europa.
Agli aiuti economici del Piano Marshall, l’URSS contrappose un’integrazione economica dei paesi sotto la sua influenza detto Comecon (Consiglio per la mutua assistenza economica, 1949).
La commissione per le attività antiamericane
La battaglia fu molto aspra sul piano della propaganda. I mezzi di comunicazione furono utilizzati dalle due parti per ottenere consenso e per attaccare e denigrare il nemico. La letteratura e il cinema recepirono il clima di scontro. Hollywood venne vista come una fucina di comunisti: la Commissione per le attività antiamericane nel 1947 condannò dieci tra attori, sceneggiatori e registi, tra cui Dalton Trumbo, e all’inizio degli anni’50 il senatore Mc Charty diede il via a un periodo nero della storia americana, caratterizzato dai processi contro intellettuali e personalità del cinema accusati di attività antiamericane, indagini su cittadini comuni e formazione di liste di proscrizione, licenziamenti, inviti alla delazione contro chi veniva sospettato di attività antinazionali. In URSS letteratura, arti, musica, cinema dovettero conformarsi al realismo socialista, molti crittori e intellettuali vennero perseguitati, la cultura sottoposta a censura. Pesanti furono le influenze e le ingerenze delle superpotenze nella politica interna dei paesi loro alleati. Nelle democrazie popolari fu dispersa l’opposizione e imposta la direzione dei partiti comunisti, la Jugloslavia di Tito che difendeva la propria autonomia da Mosca fu esclusa dal Cominform. Nei paesi europei alleati, e in particolare in Italia, gli USA operarono per evitare l’andata al governo dei partiti comunisti.
 
L'Europa nel 1956: Nato e Patto di Varsavia
Nel 1949 fu costituito il Patto Atlantico, un’alleanza difensiva tra USA, Canada, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Italia, Danimarca, Norvegia, Islanda e Portogallo, a cui si aggiunsero nel 1951 la Grecia e la Turchia e nel 1954 la Germania Federale, ma dal quale uscì la Francia nel 1966. Il Patto Atlantico portò alla costituzione di una forza militare integrata sotto un unico comando che prese il nome di Nato (North Atlantic Treaty Organization).
L’URSS rispose alle iniziative occidentali in campo militare con l’istituzione del Patto di Varsavia, nel 1955, che legava alla potenza sovietica Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Repubblica Democratica Tedesca,  Romania, Ungheria. Restava fuori la Jugoslavia.
Mentre nel primo dopoguerra ci fu una riduzione degli armamenti, dopo la sconfitta della Germania e del Giappone nel secondo conflitto mondiale, USA, Gran Bretagna e URSS mantennero una potente industria bellica e intensificarono le ricerche per la produzione di armi convenzionali e armi nucleari. Nel 1952 gli USA sperimentarono la bomba all’idrogeno e durante la guerra di Corea il generale MacArthur chiese di usare la bomba atomica contro la Cina. Nel 1949 anche l’URSS mise a punto la bomba atomica e poco dopo fu in grado di produrre la bomba all’idrogeno, gli USA non detenevano più il monopolio delle armi nucleari.
Terreno di confronto politico e militare fu la gara spaziale tra USA e URSS.
Il timore di un conflitto nucleare generò un incubo atomico collettivo che segnò la mentalità dell’epoca e ha lasciato tracce nella letteratura e nel cinema e fece sorgere movimenti pacifisti.
La consapevolezza degli effetti catastrofici dell’uso delle armi nucleari originò la convinzione che la coesistenza fosse possibile sulla base dell’equilibrio del terrore. Il fatto che ogni superpotenza fosse dotata di arsenali nucleari assicurò una notevole stabilità internazionale ma portò ad una rincorsa tra le due potenze a dotarsi di ordigni sempre più numerosi, potenti e sofisticati e quindi diede impulso a un incremento delle armi nucleari. Dagli anni Sessanta cominciarono le difficili trattative per fermare la proliferazione delle armi nucleari; negli anni Settanta fu stipulato il primo Salt ma bisognerà aspettare Gorbacev perché si imponga il concetto di riduzione degli armamenti.